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Ci troviamo a Montà d’Alba, paese chiave del Roero che fa parte del “triangolo d’oro” enogastronomico del Piemonte

Il nostro laboratorio e il negozio si trovano a Montà d’Alba, paese chiave del Roero che insieme a Langhe e Monferrato fa parte del “triangolo d’oro” enogastronomico del Piemonte, di assoluta centralità per quanto riguarda i tartufi.

La Pianura Padana e il fondovalle del Tanaro, terre fertili e ben irrigate, da qui si intravedono appena dietro le ultime colline; le Alpi sono un arco imbiancato che abbraccia l’orizzonte ad ovest, come a proteggere dai più freddi climi del nord.

Il Roero

Posizione geografica

Oggi per Roero si intende l’estremità nord-orientale della provincia di Cuneo, l’insieme dei territori di 24 comuni, contigui tra loro, situati in quel comprensorio piemontese che sino a pochi anni or sono veniva attribuito al ben più vasto Monferrato.

Quest’ultimo, assieme all’Astigiano e alle Langhe si eleva dalla Pianura Padana sino a raggiungere, a sud, l’Appennino Ligure.

Le origini

I nostri sono paesaggi in cui le colline si susseguono come onde del mare: formazioni di morbidi rilievi che in origine componevano proprio il fondale dell’antico mare della Tetide, lentamente sollevato dalla spinta della placca africana su quella europea e dalla conseguente orogenesi alpina.

Questo altopiano uniforme fu successivamente modellato dallo scorrere dei fiumi: in particolare dal Tanaro, che divide le Langhe dal Roero, e dai suoi principali affluenti, Bormida e Belbo.

Quanto siano preziose queste terre leggermente alcaline perché calcaree, fragili e facilmente erodibili dalle acque, lo racconta la storia dei grandi vini e dei preziosi tartufi che vi traggono nutrimento e che sono la ricchezza di questo territorio.

Spesso le morbide colline sono intervallate da boschi anche piuttosto scoscesi dove i cercatori di tartufi si avventurano sia di giorno che di notte. Questo incomparabile paesaggio è divenuto patrimonio dell’umanità UNESCO.

Paesaggio

Chiunque si soffermi ad osservare una carta geografica della zona vedrà chiaramente come, pur in una sostanziale uniformità ambientale, molteplici sono gli aspetti in cui si articola lo scenario.

Ne risulta un contesto abitativo e agreste di rude, multiforme bellezza, che le attività umane nel corso del tempo hanno elaborato ma non snaturato.

Borghi, come Montà, dominati da castelli arroccati sono disseminati in un susseguirsi intricato di valli, di altipiani, di boschi, di vigne, di picchi, sullo sfondo rosseggiante o grigio-giallastro dei suoli, che ripetono il colore dei tetti delle case e dei bastioni degli antichi manieri.

Le Rocche

In tempi recenti, il repentino abbassamento del piano di scorrimento del Tanaro ha innescato un imponente fenomeno erosivo nella parte sudorientale del Roero, tutt’ora in atto, conosciuto come “Rocche”.

Con il loro impatto ambientale scenografico rappresentano una delle zone naturali di importante attrattiva turistica; numerose infatti sono le bellissime escursioni che regalano.

Senza dimenticare che sono il luogo in cui, durante la stagione, si “sfidano” i cercatori di tartufi, trattandosi proprio delle zone in cui storicamente ne vengono di più e di forma rotondeggiante.

Montà

In particolare parlando di Montà possiamo affermare che l’impianto urbano è ancora quello altomedievale della Villanova duecentesca voluta da Asti.

Immerso nel più tipico paesaggio piemontese, offre diverse attività interessanti, così come numerosi luoghi d’interesse storico, affascinanti e magici allo stesso tempo.

Con Alba, Montà sarà la prossima sede del museo del tartufo bianco d’Alba.

La storia

La zona che oggi delimita il comune era già importante in epoca romana, sia come luogo di coltivazione che di passaggio per raggiungere il nord, ma fino all’anno Mille non accade nulla di particolarmente rilevante.

È proprio attorno a questi anni che si iniziò a formare la “villa” (nel Medioevo la “villa” era un piccolo centro rurale), intorno alla quale nacquero altri piccoli insediamenti.

Il cambiamento avvenì attorno al 1200, quando il Comune di Asti, deciso a eliminare i nemici, distrusse tutti gli insediamenti, i cui abitanti si rifugiano nella “villanova”, un insieme di case e attività costruiti attorno all’antica “villa”.

Tutto seguì più o meno liscio fino al 1363, quando il feudo di Montà venne acquistato dalla famiglia Roero.

Successivamente, vi furono passaggi di proprietà verso altre famiglie, almeno fino al ‘600, secolo in cui i soldati del francese Catinat saccheggiarono e incendiarono l’intero paese, poi ricostruito.

Da non perdere a Montà

I 5 sentieri tematici di Montà

Splendide camminate per scoprire le peculiarità della zona: il Sentiero dell’Apicoltura, dove si trovano alcune arnie, testimonianze ottocentesche delle prime esperienze di allevamento razionale delle api (non ce ne sono altre in Europa); il Sentiero Religioso, il Sentiero del Castagno, il Sentiero del Tartufo e il Sentiero del Lupo. Da menzionare anche il Grande Sentiero del Roero, un percorso tra vigne e bellissimi paesaggi che attraversa tutti i comuni sulla linea delle Rocche.

Castello dei Morra Lavriano

Il castello, costruito per volere della famiglia Roero nel 1363, fu rimodernato dagli Isnardi nel 1647 e oggi si presenta come una splendida villa seicentesca, visibile dall’esterno con il suo giardino. A fianco, l’elegante piazza pedonale dove sorge la Parrocchiale di Montà, dalla struttura ancora tardo gotica.

Torre campanaria

Collocata vicino all’antica porta della “villa”, la torre è stata voluta da Asti nel 1257 per simboleggiare una nuova comunità, non più dipendente dai signori locali. È stata completamente ricostruita nel 1754. Dietro la torre è presente una suggestiva balconata panoramica.

Sacro Monte dei Piloni

In Sacro Monte è un complesso architettonico di origine pre-cristiana, tra vigne e castagni, da secoli frequentata meta di pellegrinaggio. È composto da una Chiesa romanica, tredici cappelle esagonali e un Santo Sepolcro panoramico, da raggiungere con una piacevole passeggiata.